tesi in progettazione architettonica

02 - Uffici comunali, residenze, ristorante, negozi e piazza urbana

progettista
Enrico Rossini
con
Paolo Cremona

dati dimensionali
area del lotto totale mq.25.595
superficie totale nuova edificazione mq.10.470
volumetria nuova edificazione mc.34.551

localizzazione
Mantova, Italia.

descrizione:
Entrando a Mantova, un progetto per Porta Mulina

Il progetto a scala urbana ideato è il risultato di una attenta analisi del luogo all’ingresso della città di Mantova. L’area di progetto è stata una occasione di riflessione sul tema della nuova “porta” d’ingresso e del “margine” della città. La tesi si sviluppa sul tema di una nuova soluzione che ha indagato tre fondamentali temi: il rapporto dei nuovi edifici tra luogo pubblico e luogo privato, la forma della città e il suo margine, la connessione e ricucitura di un tessuto urbano modificato, in questo caso compromesso nel secondo dopoguerra a seguito dei bombardamenti sulla città, parzialmente ricostruito nella seconda metà del novecento ma non completato come ipotizzato e progettato all’epoca. Il primo punto indagato è proposto risolto prevedendo una riqualificazione dell’area, oggi occupata da un parcheggio, mediante l’estensione della città verso i due laghi quello Superiore e quello di Mezzo e con l’individuazione di una nuova polarità urbana, multifunzionale e con forte vocazione pubblica individuata nella nuova piazza di progetto. Tutti gli edifici prospettano gli spazi pubblici, le piazze, i marciapiedi e i luoghi ridisegnati e sono attentamente ricuciti alla porzione di città esistente. Il secondo tema indagato è proposto risolto ridisegnando il profilo di questa porzione di città: la cortina del margine della città qui oggi appare interrotta, non definita e non completata. La soluzione di progetto prevede il raccordo delle due cortine costruite ai margini della città che prospettano il fronte verso il lago Superiore e quello verso il lago di Mezzo, estendendo la città verso i laghi stessi e completando il “margine” oggi assente in questo punto. Il terzo tema indagato è proposto risolto mediante l’individuazione di una nuova piazza urbana, al centro dell’area di progetto e in parte ipogea, per accompagnare il futuro visitatore dal piano della città fino alla riva dei laghi coronati dal verde che bordano la città di Mantova. Percorrendo idealmente la progettata piazza si giunge alla nuova sede degli uffici comunali di progetto con gli ingressi principali, scoprendo una nuova parte di città pensata e progettata con l’obiettivo di renderla vissuta e attrattiva a tutte le ore del giorno e della notte, servita da molte attività pubbliche e di socializzazione. La nuova sede del Comune sarebbe pertanto il motore della nuova polarità urbana. A lato degli ingressi degli uffici pubblici, percorrendo un ampio e luminoso passaggio, si potrebbe arrivare direttamente al parco perturbano esistente sulle rive dei laghi stessi, senza attraversare la trafficata strada che oggi percorre e cerchia il fianco dei laghi mantovani formando di fatto una barriera tra città e acqua. Tutta l’area di progetto è prevista servita da numerosi posti auto e parcheggi coperti da realizzarsi al di sotto delle aree riqualificate che soddisfano così l’elevata richiesta di parcheggi che oggi è una grave problematica della città. Entrando nella città dall’esterno, da Verona, il nuovo profilo della città è sottolineato dalla nuova torre civica di progetto, in vetro, che contiene gli accessi, la distribuzione principale e gli sportelli al pubblico della nuova sede per uffici comunali prevista. La nuova sede progettata ha una forte vocazione per il possibile contatto ed i servizi per i cittadini. La scelta di realizzare la torre civica come volume totalmente in vetro è pensata sia dalla volontà di garantire un maggiore visibilità della “vita interna” all’edificio, sia per caratterizzare in continuità con la storia costruttiva e compositiva l’altezza puntuale. Anche la storica sede comunale utilizzata nel medioevo nel centro della città, il Palazzo del Podestà, è caratterizzato da un grande volume di rappresentanza individuato nell’alta torre civica tra piazza Broletto e piazza delle Erbe. Gli altri edifici in aderenza sono previsti con funzioni più private e commerciali al piano terra in contatto con la piazza e gli spazi pubblici verso la città. Così il rapporto di vicinato delle piccole attività commerciali con la piazza anima gli spazi e la nuova polarità urbana. Le costruzioni residenziali e commerciali sono progettate con i tetti praticabili, sono in larga misura dotati di coperture verdi per ridurre l’impatto ambientale e raccordarsi con la vicino parco lineare urbano. La scelta della forma curvilinea del complesso progettato principale, proposto per ridisegnare il profilo della città, è stata già oggetto di importanti realizzazioni di maestri tra cui Alvaro Siza a Berlino, Germania, residenze Bonjour Tristesse del 1980-84; Alvar Aalto a Cambridge, Boston, Usa, Casa dello Studente del 1946-49; ma anche la più recente realizzazione degli architetti svizzeri Herzog & De Meuron a Cottbus, Germania, IKMZ BTU Information, Communications and Media Center del 1998-2001. Non tutti i progetti citati hanno affrontato il tema della serrata cortina cittadina, ma è stato comunque interessante studiare le soluzioni da essi adottate per le proposte individuate sul tema. Indichiamo inoltre che sull’area attigua e parzialmente coincidente all’area da noi indagata sono documentati alcuni progetti presentati al Concorso di Idee bandito dal Comune e Provincia di Mantova per il ponte dei mulini di Mantova, concorso internazionale al quale hanno partecipato molti gruppi di architetti e progettisti. E’ stato inoltre di nostro interesse lo studio della soluzione presentata alla cittadinanza mantovana nell’anno 2004 dell’architetto Mario Botta per l’area di Porta Mulina.