pianificazione territoriale

03 - ipotesi di sviluppo dell’area a sud est di Mantova

progettista
Enrico Rossini architetto
con
Alfonso Galdi architetto

committente
commessa interna

dati dimensionali
area urbana e territoriale totale ha 490

localizzazione
Mantova, Italia.

cronologia
2007 progetto

descrizione:
Lo studio dell’area a sud est della città di Mantova è stata una occasione di analisi del difficile tema sulle possibili aree di espansione e sviluppo della città di Mantova circondata da tre laghi. La zona studiata e ricompressa tra il Migliaretto e il Trincerone, due zone poco urbanizzate ai margini della città, oggetto da tempo di dibattito sulla futura destinazione di questi luoghi. Il progetto affronta il tema con forte sensibilità allo sviluppo sostenibile, mediante una graduale, programmata e controllata crescita del nuovo tessuto che si propone controllato mediante la formazione di piani molto dettagliati, dove individuare sagome di future possibili espansioni, entro le quali dovrebbero inserirsi progetti con elevata qualità architettonico compositiva e di studio tipologico. L’iniziativa privata e pubblica quindi, guidata con un preciso piano generale, consentirebbe di valutare le possibilità di sviluppo sostenibile del territorio e delle aree qui indicate ma anche la tipologia costruttiva e architettonica generalmente applicabile ad un impianto in espansione condivisa. L’uso di nuovo territorio dovrebbe essere attentamente analizzato e pianificato solo successivamente all’analisi di recupero di aree già compromesse e inutilizzate dovrebbe essere programmato. Il progetto evidenzia schematicamente alcuni elementi di grande valore storico come ad esempio la prioritaria salvaguardia delle fortificazioni quali testimonianze storiche, ancora riconoscibili sul terreno come segno non costruito, e connesse alle vicende che hanno portato alla unità d’Italia, rappresentate dalle opere di difesa della città verso sud, completate dai Francesi nel 1797 dopo la conquista delle città. L’area di progetto si estende alla riqualificazione e recupero del pregio ambientale della Valle dei Topi, ricca anche di presenze faunistiche, selvatiche e naturalistiche, costituito dall’ampio territorio esterno al sistema fortificato del Trincerone, già Lago di Paiolo, poi bonificato. Per ultimo la necessità di stabilizzare con una seria e responsabile normativa una “zona filtro”, altamente controllata dal punto di vista edificatorio per la separazione morfologica della città d’arte dai recenti nuclei abitati esterni, al fine di mantenerne l’identità culturale che sarebbe irreversibilmente compromessa qualora si verificasse una tipologia di espansione insediativa a “macchia d’olio” che hanno distrutto, soprattutto in Italia, l’identità di importanti centri storici a partire dalla seconda metà del ‘900. Sul tema si ritiene che la anche futuribile unione della città dai poli costruiti nell’intorno dovrebbe essere attentamente pianificata per consentire di sviluppare i territori con successioni di polarità urbane, evitando l’effetto quartiere periferico, tipico delle nuove città del secondo novecento che si rapportano solo al centro storico della città stessa seppur trovandosi molto lontani. La soluzione prospettata dunque porrebbe ad oggi un limite controllato alla possibilità di espansione della città, in direzione sud, suggerendo nelle aree campite a verde e perimetrate in verde e rosso: pochi e puntuali interventi riqualificativi, anche con compatibili aumenti volumetrici, ma soprattutto da realizzarsi mediante il rispetto delle tradizioni costruttive, delle tipologie costruttive e del genius loci che questi luoghi e le costruzioni in esso contenute dovrebbero suggerire. Un punto di forza dell’intero possibile intervento si identifica nella connessione con il parco periurbano della città più a nord e con i percorsi pedonali e ciclabili che potrebbero continuare partendo dal lago inferiore per giungere e chiudere nella zona di palazzo Te, arrivando da sud; area questa già connessa al sistema ciclo pedonale di Mantova: particolare cura dovrebbe essere posta nel risolvere le intersezioni tra vari sistemi viari e stradali evitando la intersezione in piano di differenti strade e percorsi e mitigando le intersezioni stesse. Anche il Forte di Pietole, a sud est e al confine tra due comuni, è inserito nell’area di riqualificazione generale. L’area di notevole valore storico ambientale meriterebbe sforzi congiunti per il suo recupero e riutilizzo: l’apertura al pubblico come museo di se stesso, a memoria delle molte vicende accadute in questi luoghi ormai quasi dimenticati, potrebbe essere una nuova attrattiva per nuove occasioni di visita di questi suggestivi luoghi, oggi in grave stato di decadimento e con le strutture gravemente danneggiate e parzialmente a rischio di crollo.