recupero di edifici

04 - studio dentistico associato

progettista
Enrico Rossini architetto
con
Marco Grigoletti architetto
collaboratori
Francesca Mondin

direzione lavori e procedure
studio Enrico Rossini architetto

consulenti
termotecnico Ingegnere Massimiliano Saccani
progetto impianti elettrici El Tec

impresa
Grandelli, Mantova

committente
privato

dati dimensionali
superficie studio professionale mq.143
superficie interna mq.122
superficie locali tecnici mq.21
volumetria mc.513

localizzazione
Mantova, Italia.

cronologia
2008 - 2009 progetto
2008 - 2009 realizzazione

descrizione:
In un contesto periferico edificato negli anni '60 del '900 un condominio del 1964 con al piano terra uno spazio commerciale con tre affacci sullo spazio pubblico viene da noi riconvertito in un nuovo studio odontoiatrico associato. Le specchiature delle cinque vetrine esistenti sono ricomposte in altrettante grandi finestre con una parte fissa e una parte apribile: sulla facciata principale una delle cinque specchiature è chiusa con una lastra di pietra travertino, lastra che fa da sfondo all'incisione con il logo dello studio. Le aperture sono segnate dalla presenza dei telai neri mentre tutte le superfici opache o trasparenti sono in continuità tra loro. La ricerca di contrasto visivo tra parte apribile e parte fissa già sperimentata nelle case Azuma House a Osaka, Giappone, del 1975-76 e casa Nakayama House a Suzaka, Nara, Giappone, del 1983-85, entrambe di Tadao Ando, prima già sperimentata dal maestro Le Corbusier alla cappella Notre Dame du Haut di Ronchamp del 1955, sottolineata dalla diversa gradazione della luce interna calda o fredda scelta in rapporto alla diversa funzione dei luoghi interni: il vetro si appoggia alle strutture murarie senza interrompere la continuità compositiva dell’alzato. La struttura dello spazio recuperato si riflette nell’edificio di cui è parte: la selezione dei materiali, colori e superfici generano un insieme coerente. La scelta di materiali e colori esterni del recupero è basata su una analisi dei materiali esistenti sull’edificio: il colore cotto dall’applicazione dei mattoni in fasce sui fronti, il colore grigio dai cieli ed architravi del condominio in mosaico grigio azzurro, il travertino da una superficie rivestita sul lato opposto. L’effetto luminoso ricercato è sottolineato all’esterno da luci radenti che segnano una continuità visiva tra lo spazio privato interno e quello pubblico esterno. La luce diventa materia di progetto e in questa realizzazione lo studio di villa Planchart a Caracas in Venezuela di Giò Ponti del 1953-57 è stato un momento di riflessione sulla soluzione finale individuata per garantire allo studio dentistico un carattere fortemente riconoscibile e per accentuare la sua presenza nell’anonimo contesto cittadino che caratterizza questo luogo di Mantova. In questo gioco di luci e ombre sui piani orizzontali e verticali i dettagli acquistano forte rilievo: le soglie in travertino creano tagli al “vivo” e staccano da terra l’edificio che pare galleggiare.